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Nel 1820, alla morte del conte Alessandro Sassatelli Carissimi, la sua ricca eredità venne lasciata a un pronipote, Antonio Monsignani, quale discendente della sorella Marianna Amedea. Antonio era minorenne e, per tutelarne gli interessi, venne fatta un'accurata ricognizione della situazione patrimoniale, un inventario che costituisce un documento di particolare rilevanza storica. A partire dal 28 marzo 1821 ogni oggetto appartenuto al defunto, dal più prezioso al più umile, venne annotato, numerato e valutato. Nasce così questo voluminoso inventario.